Il campo delle intolleranze alimentari è in continua evoluzione. Secondo chi opera con le intolleranze, il 40-50% della popolazione ne sarebbe afflitto.
Poiché le intolleranze alimentari sono responsabili di una minor difesa dell’organismo, alcune patologie potrebbero essere significativamente interessate: riniti, asma, congiuntiviti, dermatiti, dermatosi, eczemi, psoriasi, coliti. Per altre si ipotizza l’importanza del ruolo degli aspetti immunitari dell’alimentazione, ma sembra ancora prematuro inserirlo fra i fattori prioritari di considerazione.
Ciò che è importante notare è che la relazione fra patologia e intolleranza è probabilistica nel senso che la patologia può dipendere dall’intolleranza alimentare, non dipende necessariamente da essa. Utilizzando la legge di guarigione totale, il soggetto che soffre di una patologia e al quale è stata diagnosticata un’intolleranza alimentare, nel momento in cui elimina l’intolleranza, deve guarire dal suo problema: un generico leggero miglioramento o un semplice allungamento delle recidive deve far continuare l’indagine delle cause al di fuori del campo alimentare. In altre parole, non si deve incorrere nell’errore di monocausa, rapportando ogni stato del soggetto al suo profilo alimentare.